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Assunzioni agevolate: condizioni e limiti per la fruizione degli sgravi contributivi nel 2023

Di Dicembre 28, 2022Gennaio 18th, 2023rapporti di lavoro
Assunzioni sgravi contributivi nel 2023 - Studio Montanaro

Esonero del 100% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumeranno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 beneficiari di reddito di cittadinanza, donne svantaggiate e giovani under 36. E’ quanto previsto dal disegno di legge di Bilancio. Per fruire del beneficio occorre per prima cosa rispettare specifici requisiti e condizioni, nonché il limite massimo di importo calcolato su base annua. Per le agevolazioni già previste dalla legge di Bilancio 2021, introdotte per il biennio 2021/2022, occorrerà inoltre attendere l’autorizzazione della Commissione UE.

Sono tre le misure previste dal disegno di legge di Bilancio 2023 per favorire l’occupazione.
Il disegno di legge prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nel caso di assunzione di beneficiari di reddito di cittadinanzadonne svantaggiate e giovani che non hanno mai avuto un impiego a tempo indeterminato.
Ascolta il podcast Legge di Bilancio 2023: le novità per assunzioni agevolate, riduzione di contributi e tasse per i lavoratori

Beneficiari di reddito di cittadinanza

La prima misura si pone in alternativa a quella già prevista dall’art. 8 del D.L. n. 4/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26/2019 e riguarda i datori di lavoro privati che, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, assumono lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico.
L’esonero si applica anche nel caso di trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
La durata del beneficio è di dodici mesi e consiste nell’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.
Le altre due agevolazioni riprendono le misure già previste e dalla legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020) limitatamente al biennio 2021/2022 prevedendone l’estensione anche al 2023.

Giovani under 36

Nel primo caso, relativo alle assunzioni a favore dei giovani, è previsto che le disposizioni di cui al comma 10, dell’art. 1, della legge n. 178/2020 si estendono alle nuove assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
È utile ricordare che il citato comma 10 ha previsto, transitoriamente, che l’esonero parziale già previsto dall’art. 1, commi 100 a 105 e 107, della legge n. 205/2017 si applica nella misura del 100 per cento fino a limite massimo di euro 8.000 annui, da riparametrare ed applicare su base mensile.
L’incentivo si applica ai lavoratori che al momento dell’assunzione o della trasformazione non abbiano ancora compiuto 36 anni ed a condizione che non siano mai stati occupati precedentemente con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro.
La durata dell’incentivo è di 36 mesi ma la durata sale a 48 mesi se il luogo di lavoro è ubicato in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Qualora infatti l’assunzione venga effettuata in una sede o unità produttiva ubicata in tali regioni, l’esonero contributivo è riconosciuto per un periodo massimo di 48 mesi e quindi per dodici mesi in più rispetto alle altre aree del territorio nazionale.

Donne svantaggiate

L’ulteriore agevolazione ha lo scopo di promuovere l’occupazione femminile ed anche in questo caso è previsto un intervento mediante estensione di quanto disposto dalla legge di Bilancio 2021; in particolare è previsto che le disposizioni cui al comma 16, dell’art. 1, della legge n. 178/2020 alle nuove assunzioni di donne lavoratrici effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Il predetto comma 16 ha incrementato al 100 per cento la riduzione contributiva parziale, pari al 50 per cento, già prevista dall’articolo 4, commi da 9 a 11, della legge n. 92/2012.
È appena il caso di aggiungere che si tratta di una misura agevolativa che si applica alle assunzioni e alle trasformazioni di donne considerate svantaggiate.
Si considerano donne considerate svantaggiate coloro che possono soddisfare uno dei seguenti requisiti:
a) abbiano un’età anagrafica di almeno cinquant’anni e siano disoccupate da oltre dodici mesi;
b) qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea.
In tale ipotesi, occorrono due requisiti: l’assenza di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi nonché il requisito della residenza in determinate aree.
Per la verifica dell’assenza di un impiego regolarmente retribuito occorre fare riferimento al D.M. 17 ottobre 2017;
c) qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle aree di cui all’art. 2, punto 4) lettera f), del Regolamento (UE) n. 651/2014, f);
d) qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti.
La durata dell’agevolazione è di 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato, 18 mesi nell’ipotesi di contratto a tempo indeterminato.
Nel caso di trasformazione di un contratto da tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato l’agevolazione non può superare complessivamente la durata di 18 mesi.

Autorizzazione della Commissione UE

Le tre disposizioni in commento sono condizionate, ai sensi dell’art. 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea.
A questo proposito si ricorda che le agevolazioni già previste dalla legge n. 178/2020, introdotte per il biennio 2021/2022, in realtà possono essere utilizzate solo per le assunzioni avvenute entro il 30 giugno 2022.
L’autorizzazione comunitaria, infatti, è stata richiesta e concessa dalla Commissione europea ai sensi del Temporary Framework introdotto per affrontare le conseguenze sul piano economico della pandemia da Covid_19.

Fonte articolo

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